Situato al Nord-Ovest del paese, si stende su circa 12000 chilometri quadrati di territorio marino e terrestre. Creato nel 1976, il parco nazionale del Banco di Arguin è uno dei più grandi dell’Africa dell’ovest, e nel 1989 è entrato a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il Banco di Arguin costituisce una delle zone di transito più importanti al mondo per gli uccelli migratori. Più di 2 milioni uccelli migratori vi trascorrono l’inverno, cosi come cormorani, egrette, fenicotteri ed altri aironi, che si incontrano con numerosi cetacei (delfini, balene…), pescecani (squali, razze) e mammiferi. Proprio perché offre una grande biodiversità e un ambiente eccezionale, il parco del Banco di Arguin ha deciso di adottare un approccio eco-turistico per rendere questo patrimonio accessibile ai visitatori.
Vi si trovano anche tracce dell’occupazione dell’uomo, risalenti al neolitico. Infine, i passaggi dei coloni del XVII e del XIX secolo permettono di ammirare alcuni complessi architettonici proprio all’interno del parco.
Géricault, con il suo famoso quadro, La zattera della Medusa, ha scelto di rappresentare l’equipaggio di una fregata che si era arenata nelle acque poco profonde del Banco di Arguin. Solo 15 dei 147 occupanti furono ritrovati 13 giorni dopo il naufragio.
Le dune di sabbia di Azzefal, le grandi distese di Taziazt e di Ouad Echabka, i villaggi Imragen del littorale del parco, ma anche i paesini di Agadir sull’isola di Arguin e le barche a vela canarie dei pescatori (le navi a motore sono proibite) diventeranno tappe indimenticabili della visita nel Parco Nazionale del Banco di Arguin.